Piano casa 2022: cos'è e a chi è destinato?

Piano casa 2022: cos'è e a chi è destinato?

Cos'è il Piano casa?

Il Piano casa, o piano nazionale di edilizia abitativa, è stato introdotto dall’art. 11 del D.L. 112/2008 con l’obiettivo di “garantire su tutto il territorio nazionale i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo necessari al pieno sviluppo della persona umana”.

Grazie ad esso è stato possibile realizzare, nel corso degli anni, interventi volti all’incremento del patrimonio immobiliare nazionale, sia con nuove costruzioni che con il recupero di quelle già esistenti. La misura, infatti, consiste nell’investire capitali pubblici e privati nel settore edilizio per alloggi destinati prioritariamente a prima casa per determinate categorie sociali svantaggiate.

A chi è destinato?

I destinatari del Piano casa sono:

- nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;

- giovani coppie a basso reddito;

- anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;

- studenti fuori sede;

- soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;

- soggetti in possesso dei requisiti previsti dall’art.1 della legge n. 9/2007 (“Interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali”) con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro;

- immigrati regolari a basso reddito residenti da almeno 10 anni in Italia e almeno 5 nella stessa regione.

Proroga al 2022

Nel 2009, con il cosiddetto “Piano casa 2”, il Governo e le regioni si sono impegnati a raggiungere un’intesa che prevede:

- l’approvazione di leggi regionali volte a regolamentare interventi che migliorino la qualità architettonica e/o energetica degli edifici, entro il limite del 20% della volumetria esistente di edifici residenziali uni-bi familiari;

- la regolamentazione di interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento per edifici a destinazione residenziale, entro il limite del 35% della volumetria esistente.

Sono esclusi da tali interventi gli edifici abusivi, quelli situati nei centri storici o nelle aree non edificabili. Le leggi regionali possono anche stabilire ulteriori ambiti di esclusione o limitazione per gli interventi previsti o introdurre incentivi e premi per gli interventi finalizzati alla riqualificazione di aree urbane degradate.

In principio, era stato previsto che la misura fosse valida per un anno e mezzo circa dalla sua entrata in vigore, ma le varie amministrazioni regionali hanno deciso di prorogarla nonostante il parere discordante del Governo. Attualmente, il Piano casa è diventato permanente in: Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Bolzano. In altre regioni, come la Campania, è stato prorogato fino al 2022, mentre in altre anche fino al 2023.